COP26: “Climate change” al centro degli accordi

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COP26: “Climate change” al centro degli accordi

Dal 31 Ottobre al 12 Novembre 2021 la città scozzese di Glasgow ha ospitato la Cop26, l’annuale conferenza dell’Onu sul clima.
La sigla Cop sta per “Conferenza delle parti” e indica i contraenti che hanno siglato gli accordi sul clima stipulati a Rio nell’anno 1992.
AI 26° vertice annuale in terra scozzese hanno partecipato 197 paesi appartenenti all’ONU, tutti con un unico obbiettivo e di cruciale importanza per il futuro del nostro Pianeta.

Tra i diversi temi affrontati sicuramente il cambiamento climatico ha richiesto l’impegno maggiore.
Uno dei primi obiettivi che i paesi si sono posti è quello di  contenere l’aumento delle temperature entro un massimo di 1,5 gradi, con il fine di tagliare le emissioni del 45% entro il 2030.
Altra problematica del climate change riguarda l’impiego del carbone, di cui la Cop26 aveva assicurato uno stop definitivo.

In realtà, la conclusione della conferenza  ha visto solamente un accordo, dove l’utilizzo del carbone sarà ridimensionato e riguarderà il carbone   “unabated” (senza sistemi di cattura e stoccaggio della CO2, tecnologie ancora non applicabili ad una produzione su larga scala).

Ulteriore elemento di discussione e di alta importanza riguarda il metano. Infatti, i paesi appartenenti all’Onu hanno stabilito di limitare le emissioni di metano del 30% rispetto a quelle del 2020 entro la fine del decennio.
Questa iniziativa è guidata da Stati Uniti ed Europa e sottoscritta in totale da 105 paesi, salvo Cina, Russia, Australia. A causadella capacità del metano di riscaldare l’atmosfera circa ottanta volte più velocemente dell’anidride carbonica questa iniziativa rappresenta un traguardo tra i più importanti ottenuti in occasione della Cop26.